"... giorni perduti...

... a rincorrere il tempo..."

Cominciamo con una doverosa precisazione.

Se mai leggerai queste righe non incazzarti. Per favore NON incazzarti. Sì, parlo di me e te a sconosciuti, ma visto che sono sconosciuti non sanno chi sei tu, visto che a stento sanno chi sono io. E di quelli che sanno chi io sia non ti preoccupare. Se sanno già di me e di te queste righe non porteranno che notizie che presto avrebbero saputo; se di me e te non sanno... bhe... sono stato bravo e continueranno a non sapere... al massimo qualche dubbio, ma di cosa?
Quindi non incazzarti, ammesso che mai leggerai queste righe...

E ora: sono riuscito a farlo. Non credevo, proprio all'ultimo momento, proprio nei minuti finali. Ma ovviamente di farlo dal vivo non se ne parla... e quindi un bel colpo di telefono... ma in testa, dovrei darmelo. Comunque è stato un bel parlare... sono pure stato invitato a un confronto faccia a faccia immediato, ma ho "preferito" rifiutare... E non mi si chieda perché. Ora potrei trovare mille motivi, tutti fasulli e posticci... allora non lo so perché ho rifiutato. Tornando indietro con la mente (come se fosse successo mille anni fa) probabilmente mi sembrava poco indicato... però... magari ho semplicemente sbagliato...

Comunque parlare ha sortito il suo effetto... il lungo fine settimana pasquale non è stato colmo di rimpianti e rimproveri a me stesso. Anzi, un'allegrezza di spirito mi ha seguito da Milano a Sondrio fino al sabato sera... quando ho commesso un ennesimo "errore". Ma lo scrivo tra parentesi perché è stato proprio infinitesimo... quindi chiamarlo errore è un errore (orrore!), diciamo meglio leggerezza.
I giorni futuri porteranno chiarezza, sembra. E barlumi di... ... mah?

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