The day after

Questo è il giorno dopo di tante cose.

Prima di tutto è il giorno dopo di ieri... che già mi sembra interessante.

Poi è il giorno dopo che abbiamo vinto le elezioni (ma non le si aveva vinte una settimana fa? Ma vah! Illusoni!!)

Inoltre è il giorno dopo di un giorno prima che è stato molto, molto, molto.
E anche un po' molto.
Mi spiego? No, non tanto, visto che non voglio che gente che non sa ma che conosce capisca, quindi continuerò a parlare per enigmi... mi piace la frase qua sopra. "Gente che non sa, ma che conosce, capisca"...
Arriviamo al dunque.
Il dunque è che si può parlare per un'ora e sentirsi come se non si fosse parlato per niente. Eppure è stato detto tanto. Ma quel tanto non è stato una fine, ma un inizio?
Non lo so. Ieri l'avrò detto una cinquantina di volte (numero approssimato, ma realistico) pure a lei. Ammetto che a volte fosse un modo per nascondere la voglia di dire altre cose più compromettenti (e se lo leggi da qua... carogna!), sebbene non mi sento di aver "nascosto" nessuna informazione rilevante...
Però... però appena volti la schiena (sia tu che io) mi rendo conto che quello che ci siamo detti non ha chiarito nulla, e ritorna la voglia di parlare per un'altra ora.
Mah... rimane che cosa dopo un'ora? Rimane il piacere di aver parlato... eccheccavolo... rimane il rimpianto di essere comunque troppo lontani...

Purtroppo, a scrivere, i sospiri non sono capace di renderli bene... ma questo scritto (o forse, meglio, digitato?) ne è cosparso... come dei miei e tuoi "non so" di ieri.

Rimane il rimpianto di...

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