Visita a Fuerteventura - 1

Riguardo un po' di fotografie del viaggio a Stoccolma. Bei giorni, belle facce, bei gelati.

Oggi giornata particolare. Sveglia presto, considerando l'ora di ritorno a casa di ieri, per venire all'hotel a ritirare una macchina in affitto. Meta della giornata: La Pared, prima, El Cotillo, dopo.
Idee da sviluppare? Nessuna, tavola da surf non imbarcata sul mezzo, solo sole, relax e molti chilometri.
Arrivati a La Pared (ma chi si era? Beh, in tre... sarò forse più specifico in futuro) mi sono accorto che la giornata era particolarmente bella. Il mare estivo, in questa lunga spiaggia, è comunque sempre solcato da onde di dimensione sufficiente al surf. E oggi, senza vento e con onde separate da una decina di secondi, sarebbe stata una bella idea portarla, la tavola, giusto per fare un po' di apprendimento in condizioni "umane".
Ma non importa. Mi sono divertito a guardare i novellini surfare la spuma vicino al bagnasciuga e i più esperti prendere le poche onde veramente decenti (comunque in numero sufficiente per passare la mattinata, in realtà).
Sono rimasto un po' deluso da un surfero arrivato con ragazza e due tavole (ragazza peraltro molto carina). Ragazzo mio, sarai un esperto, buttati in acqua e facci vedere quello che sai fare... però... però quando finisci e rientri e la tua fanciulla si sta esercitando sulla spuma... ma beata miseria, non sarebbe bello fermarsi e incitarla invece di fiondarti a sistemare la tua amata tavola nel fodero? Vah! VAH! Sprecone di momenti di tenera complicità!

Beh, a parte questo, ho dormito be appoggiato e riparato dal sole grazie alle rocce sabbiose della scogliera che difende la spiaggia. Mattinata molto dolce e delicata.

Quindi ci si muove verso il nord. Decidiamo di percorrere l'interno e di fermarci a Pajara per... pipì e caffè. Da Pajara si proseguiamo per Betancuria e ci accolgono le montagne di Fuertevenura. La strada, in alcuni tratti, non ha niente da invidiare alle nostre strade di alta montagna. Ovviamente la grande differenza sono i 30 gradi e l'assoluta assenza di alberi. Solo le agave ci guardano passare. Riscopro l'assoluta pazzia dei maxhoreri (abitanti di Fuerteventura) per quanto riguarda la sicurezza stradale e la segnaletica. Permesso di sorpasso in curva esterna con dosso finale. Una favola per il suicidio/omicidio al volante.
In ogni caso proseguiamo oltre Betancuria, mi perdo, mi ritrovo e finalmente arriviamo al El Cotillo. Fermata ristoratrice alla Patisserie Francaise (Palmipedone!! La stessa... la stessa!) e poi visita al faro, punta nord-occidentale dell'isola. A occidente l'oceano si scaglia contro una costa di bassi scogli e rocce, a oriente gli stessi scogli e le rocce formano calette e piscine naturali con l'aiuto della sabbia delle dune che circondano il promontorio. Decidiamo di tornare verso il pueblo e per avere la visuale aperta verso occidente e vedere la puesta del sol. Troviamo una caletta circondata da scogli neri. E qui assisto a uno dei più bei tramonti dell'isola.

Ora ci tocca il ritorno, io devo venire a lavorare (già, turno notturno... ), le mie due compagne di viaggio domani partono per il tour di Lanzarote.

... le foto arriveranno


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Comments

Manlio said…
to-fo! to-fo! to-fo!
ops
fo-to! fo-to! fo-to!

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