5 / 6 Novembre 2004 - Lisbona

Non so più bene che giorno sia.
Questa vacanza sta prendendo "pieghe" impreviste.
Pensavo sarebbe stata una vacanza di relax e culturo... e invece è di cultura e vita notturna. Per fortuna questa sera, dopo vari giri a vuoto, siamo capitati in un locale "particolare" in Alfama: a bere thé (chà, in portoghese) e a fumare un narghilè alla menta. Ancora il sapore del narghilè lo sento in bocca, e quando respiro anche in gola. Molto buono, nulla a che vedere con il fumo di sigarette o della pipa! E' tutto molto più dolce, più delicato, senza l'assalto violento del catrame e del tabacco.
E in più la bontà dello chà, bevuto in bicchieri di vetro, in un locale di luci soffuse, parole e frasi che si intrecciano confondendosi da un tavolo all'altro.
Ora sono le quattro passate. La mattina è vicina, troppo vicini... e così è quasi perduta.
Questo molto mi dispiace. Voglio vedere questa città di primo mattino, quando comincia a svegliarsi, e come tutte le città mostra la sua anima più sincera, senza lustrini e belletto.

Fuori già cantano i galli: il sonno , invece, reclama i nostri corpi...

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