4 Novembre 2004 - Lisbona

Ed eccoci qua. Arrivati ieri pomeriggio, accolti a braccia aperte e da una città con il tempo mutevole come l'umore degli dei.
Ma di ieri e dei giorni precedenti parlerò, forse, in un altro momento. Ora siamo su un "miradouro", dovrebbe essere quello di Nostra Senora do Monte, vicino a casa di Anna. Nuvoloni neri hanno da poco oscurato un sole che scaldava e illuminava, sia ossa sia la città.
Il Tejo, che ancora non abbiamo "incontrato", è poco distante, sembra, e il ponte 25 do Abril (o Vasco da Gama [era il ponte 25 do Abril, ora lo so con certezza!]) lo sovrasta con la sua mole.
E' ua città "confusa" questa Lisbona. Si arrampica sulle colline che costeggiano il Tejo, le costruzionii vecchie di quattro o cinque piani le più alte, i quartieri nuovi con palazzoni. Ma in entrambi i casi sembra una città ammassata: una abitazione sull'altra. E qua e là macchie di bosco sembrano lottare per la propria sopravvivenza.
Bella, comunque, e difficile da capire, da vivere.

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